La norma UNI 9916 “Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici”, recentemente revisionata e pubblicata in nuova edizione 2014, inquadra la diffusa problematica dei danni agli edifici derivanti dalle vibrazioni.
Essa non ha valenza strutturale e ancor meno sismica e non riguarda la possibilità di danneggiamenti pericolosi per la stabilità degli edifici, ma inquadra i cosiddetti danni di soglia che con linguaggio anglo-italiano vengono anche definiti “cosmetici”, che consistono tipicamente nella formazione di fessure, crepe, distacchi di intonaco e fenomeni affini.
Nonostante l’apparente, estrema, specificità della norma, la disciplina è in realtà assai vasta e interessa tanto edifici posti nelle vicinanze di sorgenti legate al traffico veicolare e ferroviario, quanto edifici prossimi ad aree di cantiere, senza dimenticare vibrazioni indotte da attività industriale (macchinari in generale e, in particolare, presse, magli e similari) o anche da sorgenti interne agli edifici.
La necessità di normare un ambito così variegato risiede nel fatto che il problema dei danni derivanti da vibrazioni è molto diffuso e origina contenziosi significativi sotto gli aspetti tecnici ed economici.
Con questa revisione la Commissione Acustica e vibrazioni intende fissare basi comuni fra diversi sperimentatori in maniera che nel futuro possano essere focalizzati ancora meglio aspetti a oggi poco conosciuti, attraverso l’uso di misurazioni accurate e adeguate.
Per saperne di più sulle novità riportate nella nuova edizione della UNI 9916 rimandiamo a un articolo di Giovanni Moschioni, membro GL UNI “Revisione della UNI 9614 e UNI 9916” e professore associato del Politecnico di Milano – Dipartimento di Meccanica.