La commissione tecnica Acustica e vibrazioni ha pubblicato la norma UNI ISO 1999, della quale abbiamo scritto lo scorso mese di dicembre (>>VAI ALL’ARTICOLO), in relazione alla stima della perdita uditiva indotta dal rumore.
La misura dell’esposizione al rumore per una popolazione a rischio è il livello di esposizione al rumore normalizzato ad una giornata lavorativa nominale 8 h, LEX, 8h, per un dato numero di anni di esposizione. La norma si applica a rumori di frequenza minore di circa 10 kHz, costanti, intermittenti, fluttuanti, irregolari, o a carattere impulsivo.
La norma definisce un metodo per calcolare lo spostamento permanente della soglia uditiva di popolazioni adulte causata dall’esposizione a rumore, compresa la distribuzione statistica nell’intervallo di frequenze audiometriche in funzione del livello e della durata dell’esposizione. Essa fornisce la base per il calcolo del danno uditivo secondo varie formule quando i livelli di soglia uditiva superano un certo valore, la cui scelta è al di fuori del campo di applicazione della norma.
Per calcolare i livelli di soglia di udibilità ed il rischio di contrarre una perdita uditiva causata dall’esposizione al rumore, è necessario avvalersi di una popolazione paragonabile. La norma contiene una definizione di popolazione otologicamente normale accuratamente selezionata (secondo la UNI ISO 7029) e tre esempi di popolazione non selezionata di tre società tipicamente industrializzate.
La norma può essere applicata al calcolo del rischio di perdita uditiva causata dall’esposizione regolare al rumore sul lavoro o per qualsiasi altra esposizione al rumore ripetuta ogni giorno.
UNI ISO 1999:2015 “Acustica – Stima della perdita uditiva indotta dal rumore”